Dispositivo in Vitro ( IVD ) portatile ad alta sensibilità, di screening rapido SARS-CoV-2 mediante test molecolare, per impiego in prima linea di contrasto alla pandemia.
. Ingombranti analizzatori tradizionali da banco
. Complicazioni date dalla necessità di utilizzare diverse macchine per verificare un agente patogeno
. Dispendio in termini di tempo per: raccolta dei campioni, spedizione a catena fredda, mantenimento intatto del campione, rilevazione di laboratorio
. Alta professionalità necessaria. Solo i professionisti di laboratorio comprendono la procedura
. Costi elevati di manutenzione e di consumo per la macchina
. Necessario controllo centralizzato
Agli esordi della medicina, erano presenti solo pochi test, e questi erano eseguibili “al letto del paziente”. A partire dal 1950, la messa a punto di nuove tecnologie automatizzate ha permesso di processare un gran numero di campioni ed eseguire molti esami in laboratori centralizzati ed a costi ridotti. La spedizione dei campioni presso laboratori centralizzati e l’attesa del risultato per giorni o settimane, è così diventata una cosa normale.
La necessità crescente di avere i risultati di alcuni test in tempi brevi ha poi comportato la diffusione di strumentazioni portatili e di facile utilizzo. La scienza medica si è evoluta nuovamente. Oggi, i laboratori di analisi rivestono ancora un elemento centrale per l’esecuzione della maggior parte degli esami ma sono affiancati dalla possibilità di eseguire alcuni test fuori dal laboratorio, in laboratori mobili in qualunque posto ci si trovi.
I dispositivi Point-of-Care (POCT) sono diffusi in talmente tante branche della medicina, che il loro nome deriva dalla loro localizzazione (al letto del paziente) e non dal tipo di esame che permettono di eseguire. Talvolta sono chiamati anche Test Rapidi, Test satelliti, Test remoti; in linea generale comunque, con il termine POCT ci si riferisce a tutti quei test eseguibili vicino al paziente o nel luogo nel quale viene fornita l’assistenza sanitaria. I risultati, pronti in tempi brevi, permettono il loro utilizzo immediato.
I dispositivi POCT possono trovare applicazioni in molteplici situazioni: in ambiente domestico, al livello ambulatoriale, nei reparti di pronto soccorso, nei reparti di contenimento per malattie infettive, nelle ambulanze, in centri militari, su navi da crociera, in corrispondenza di aree nelle quali è accaduto un incidente o anche negli space shuttle. Inoltre questi dispositivi possono essere usati da moltissime persone, inclusi i laboratoristi, i medici del pronto soccorso, i radiologi, gli infermieri o altre figure professionali sanitarie. I POCT per autocontrollo possono essere utilizzati anche direttamente dal paziente (si pensi ad esempio ai dispositivi per il controllo della glicemia in pazienti diabetici).
I dispositivi POCT possono essere sotto varia forma e basarsi su diversi principi. Possono essere “dipstick”come quelli usati per l’analisi delle urine, dispositivi palmari come i glucometri, o analizzatori molecolari sofisticati come quelli per la rilevazione di malattie infettive. Sia l’esecuzione del test direttamente “al letto del paziente” da parte del clinico con dispositivi palmari che la raccolta di un piccolo quantitativo di sangue dal paziente ed il trasferimento del campione in un dispositivo sito nelle vicinanze, viene considerato POCT.
Lo stesso dispositivo POCT inoltre può essere utilizzato sia dal clinico che dal paziente per l’autocontrollo. Si prenda per esempio il glucometro che può essere utilizzato dal clinico nel monitoraggio dei pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, così come dal paziente stesso nella propria abitazione per monitorare la propria glicemia e valutare la necessità di assunzione dell’insulina. Sebbene la regolamentazione e la sorveglianza dell’utilizzo di questi dispositivi possano differire nel caso in cui vengano utilizzati dai clinici piuttosto che dal paziente, si tratta di dispositivi più o meno paragonabili.
Il glucometro ed il test di gravidanza rappresentano i dispositivi POCT da autocontrollo più comunemente utilizzati. Altri dispositivi POCT comuni sono i test per la misura dell’emoglobina, del sangue occulto nelle feci così come per il PT/INR nelle persone in terapia con warfarin. Così come tutte le procedure sanitarie che si stanno evolvendo per essere sempre più incentrate sul paziente, i POCT stanno diventando sempre più diffusi. Tuttavia, per assicurare la migliore qualità possibile, è importante che questi test vengano utilizzati in associazione e non in sostituzione di test eseguiti in laboratori clinici specializzati.